Informazioni Tecniche Emergenza Terremoto

RISCHIO SISMICO

 

L'Italia è un Paese ad elevato rischio sismico: tale rischio, considerato un evento non prevedibile è espresso quantitativamente, in funzione dei danni attesi a seguito di un terremoto, in termini di perdite di vite umane e di costo economico dovuto ai danni alle costruzioni ed al blocco delle attività produttive, esso è determinato dai seguenti tre fattori: Pericolosita'Vulnerabilita' ed Esposizione
La Pericolosita' sismicadi una zona è determinata dalla frequenza con cui avvengono i terremoti e dall'intensità che raggiungono.
La Vulnerabilita' sismica rappresenta la propensione di una struttura a subire un determinato livello di danno a fronte di un evento sismico di data intensità.
L'Esposizione si riferisce alla quantità e qualità dei beni esposti. Esso è quindi in qualche modo connesso al valore di quanto può essere distrutto dal terremoto. Tale fattore, pertanto, nel nostro Paese si attesta su valori altissimi, in considerazione dell'alta densità abitativa, della presenza di un patrimonio storico, artistico e monumentale unico al mondo, etc. In questo senso è particolarmente significativo l'evento del 1997 in Umbria e Marche, che ha fortemente danneggiato circa 600 chiese ed, emblematicamente, la basilica di S. Francesco d'Assisi, mettendo in evidenza proprio il problema della particolare esposizione del patrimonio culturale del nostro paese.
Nella definizione di rischio intervengono dunque, oltre la alla pericolosità sismica (frequenza e intensità dei terremoti), anche le caratteristiche del territorio. A parità di pericolosità, un'area densamente popolata e caratterizzata da costruzioni poco resistenti al terremoto avrà un rischio elevato, mentre un'area dove non ci sono edifici, né popolazione, né altri beni avrà rischio nullo.
Dunque elevata pericolosità sismica non significa necessariamente elevato rischio sismico.
Il terremoto, per la severità e la globalità del suo impatto, è senza dubbio l'evento di origine naturale più disastroso che caratterizzi il territorio nazionale. L'Italia è, infatti, un paese ad elevata sismicità, per la frequenza degli eventi che hanno interessato il suo territorio e per l'intensità che alcuni di essi hanno storicamente raggiunto, determinando un rilevante impatto sociale ed economico.
Alcuni numeri consentono di delineare le dimensioni di ciò che possiamo definire il problema sismico in Italia: 2.500 terremoti con intensità Mercalli maggiore del V° grado hanno colpito il nostro territorio nell'ultimo millennio, 200 dei quali distruttivi, 120.000 vittime nell'ultimo secolo (85.000 delle quali dovute al terremoto di Reggio Calabria e di Messina del 1908), 20 terremoti con intensità superiore od uguale al IX° grado MCS dal 1900 ad oggi, un terremoto disastroso in media ogni 4 anni, ed un danno economico, valutato per gli ultimi venticinque anni in circa 75 miliardi di euro (145.000 miliardi delle vecchie lire), impiegati per il ripristino e la ricostruzione post-evento.


Cos'e' un terremoto
Il terremoto è una brusca e improvvisa vibrazione del suolo. Le vibrazioni, o scosse sismiche, possono durare da pochi secondi a qualche minuto. Il terremoto ha origine in un punto, l'ipocentro, situato all'interno della litosfera, lungo una linea di frattura detta faglia.
La maggior parte dell'attività sismica e vulcanica è concentrata ai confini delle placche, in grandi fratture dette faglie. L'attrito tra le faglie genera il terremoto!

Esempio di faglia normale che disloca il terreno in superficie dando luogo ad una scarpata di faglia in roccia

 

Esempio di faglia normale che disloca il terreno in superficie dando luogo ad una scarpata di faglia in roccia

Dall' ipocentro si propagano in tutte le direzioni delle onde elastiche dette onde sismiche. Ci sono tre tipi principali di onde sismiche:

  • Le onde P: chiamate anche onde di compressione o onde prime, sono molto veloci e arrivano in breve tempo in superficie. Fanno vibrare la roccia nella stessa direzione in cui si propagano e determinano una successione di compressioni e dilatazioni
  • Le onde S: dette anche onde trasversali o di taglio, trasmettono un movimento perpendicolare alla loro direzione. Sono più lente e arrivano dopo delle onde P: ecco perché sono anche dette onde seconde
  • Le onde superficiali: quando le onde P e le onde S arrivano in superficie, danno luogo alle onde superficiali, che si trasmettono solo lungo la superficie terrestre.
  • Intensità: misura la grandezza di un terremoto attraverso l' osservazione dei danni e degli effetti del terremoto sull' uomo, sulle costruzioni, sull' ambiente. Tradizionalmente l' intensità è rappresentata da numeri romani, usando una scala in cui a ciascun grado corrisponde una descrizione.
  • Magnitudo: misura la forza di un terremoto, in termini di energia rilasciata durante l' evento, attraverso le registrazioni degli strumenti (sismogrammi). Ne esistono diversi tipi.

La magnitudo equivale alla potenza con la quale trasmette una emittente radio, l'intensità equivale alla forza del segnale ricevuto presso una radio ricevente a qualsiasi distanza ed in qualsiasi luogo (Richter). Esistono vari tipi di magnitudo in base
al parametro che si considera (ML, mb, Ms, Mw).

 

Magnitudo o intensita'?
Il punto raggiunto per primo dalle onde sismiche in superficie si chiama epicentro. E' qui che gli effetti del terremoto sono più devastanti.
Per misurare l' intensità del terremoto, cioè gli effetti prodotti sull' uomo e sulle cose, si usa la scala Mercalli, suddivisa in 12 gradi. Per misurare invece la magnitudo, cioè l' energia rilasciata da un terremoto, si usa la scala Richter, che va da valori intorno allo zero fino a 8.7 (massimo terremoto mai registrato).
Le onde sismiche vengono misurate dai sismografi, che si trovano nelle stazioni di rilevamento sismico. Quando il suolo si muove durante un terremoto, i sismografi, fissati nel terreno, registrano sia la durata del terremoto sia la caratteristica delle onde sismiche.
Il sismografo possiede un pennino che traccia su un foglio di carta le onde sismiche. Il grafico che viene così creato è detto sismogramma.


Previsione e Prevenzione
Nessuno può prevedere un terremoto! I geologi non sono ancora in grado di farlo, ma possono fare delle previsioni statistiche. Se sanno che una certa area è soggetta a terremoti perché si trova lungo una faglia attiva, determinano con una certa precisione il suo rischio sismico.
Ciò è molto utile, perché così si possono sviluppare strumenti di previsione e prevenzione dei terremoti. Quali? Ad esempio, è utile costruire gli edifici con materiali molto resistenti, che sono detti antisismici.
Oppure, si possono informare grandi e piccini su come bisogna comportarsi in caso di terremoti.

Scala Richter

Magnitudo

EFFETTI DEL SISMA

0 - 1.9

Può essere registrato solo mediante adeguati apparecchi.

2 - 2.9

Solo coloro che si trovano in posizione supina lo avvertono; un pendolo si
muove

3 - 3.9

Poca gente lo avverte come un passaggio di un camion; vibrazione di un
bicchiere

4 - 4.9

Normalmente viene avvertito; un pendolo si muove notevolmente; bicchieri e
piatti crocchiano; piccoli danni

5 - 5.9

Tutti lo avvertono, scioccante; possibili fessurazioni sulle mura; i mobili si
spostano; alcuni feriti

6 - 6.9

Tutti lo percepiscono; eventualmente panico; crollo delle case; spesso feriti;
pericolo di vita; onde alte

7 - 7.9

Panico; pericolo di vita negli edifici; solo alcune costruzioni rimangono illese;
morti e feriti

8 - 8.9

Ovunque pericolo di vita; edifici inagibili; onde alte sino a 40 metri

9 e piu'

Catastrofe; eventualmente un grande spostamento della superficie terrestre

 

 

CLASSIFICAZIONE SISMICA DEI COMUNI DELLA REGIONE SICILIA.

La Delibera di Giunta Regionale n. 408 del 19 dicembre 2003 ed il successivo D.D.G. n. 3 del 15 gennaio 2004 hanno reso esecutiva la nuova classificazione sismica dei Comuni della Regione Siciliana, distinguendo il territorio in quattro aree a diversa pericolosità sismica.

 Zona 1 - E' la zona più pericolosa, dove possono verificarsi forti terremoti (comprendono l’area dello stretto di Messina e la zona del Belice)

 Zona 2 - Nei Comuni inseriti in questa zona possono verificarsi terremoti abbastanza forti (quasi tutto il resto della Sicilia)

 Zona 3 - I Comuni inseriti in questa zona possono essere soggetti a scuotimenti modesti (parte del settore centro-meridionale)

 Zona 4 - E' la zona meno pericolosa (parte del settore centro-meridionale)

La zona sismica per il territorio di San Piero Patti, indicata nell'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274/2003, aggiornata con la Delibera della Giunta Regionale della Sicilia n. 408 del 19.12.2003, è Zona sismica 2 - Zona con pericolosità sismica media dove possono verificarsi forti terremoti

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